Direttamente da Savona, hanno infuocato il palco dell’RDAMayDay per tipo un’ora in occasione dell’evento più “farcito” dell’anno, quello con un botto di gruppi, esposizioni artistiche, distro e una marea di gente presa bene: il D.I.Y. festival, giunto quest’anno alla settima edizione. Nella bolgia generale siamo riusciti a inchiodarli per un intervista buttata lì, all’insegna della divagazione…con ben due registratori andati in off consecutivamente. E da parte di queste cinque legére sull’orlo dei trent’anni viene fuori un punto di vista inedito su un pò di cose:
Legére: Cosa significa “Legéra” a Savona?
DSA Commando: (che entrano sempre uno sull’altro, quindi teniamo la sigla senza specificare i nomi…):
Delinquente…
Noo, non è delinquente, può essere riferito a uno che non c’ha un cazzo di voglia di lavorare, che non fa niente tutto il giorno e…
Una persona poco affidabile…
E abbiamo degli esponenti…
Siamo tutti legére qua…
Un uomo che non ha mai lavorato, fa i tuffi al terzo molo con la graziella…
Non è tanto lo stronzo quanto il perditempo…
Quello che sta al bar a giocare a carte…
Quello che si piglia il sole, belin…
Comunque qua siam delle belle legére…
…Il Team legére…
…Non è che abbiamo molti contributi sulla schiena…
“Non frequentare quello lì perché è una legéra”…
L: Presentatevi, perché i DSA Commando fanno quello che fanno?
DSA: …noi ci siamo trovati, quando abbiamo iniziato, a non avere la “scena” intorno a noi, nel senso che tutto quello che c’era era finito…nel 2000 era morto tutto e quindi…dopo l’esperienza degli ultimi anni ‘90 in cui comunque ascoltavamo di tutto del rap…si, avevamo già delle preferenze però…non capivamo un cazzo e ci siamo trovati a doverci costruire qualcosa di nostro in una città come Savona che fondamentalmente vedeva chi faceva rap come un sfigato… e non è che avessero tutti i torti…il problema è che a quel punto lì ci siamo dovuti mettere a fare qualcosa che ci piacesse, non volendo essere degli sfigati e dovendo comunque fare qualcosa che comunque ci interessava…poi le influenze sia americane, dopo, e italiane, prima, ci hanno portato comunque a fare questo…però negli anni c’è stata un’evoluzione, poca ma c’è stata…
L: facevate già le cose sulla falsariga di quello che state facendo ancora prima di sentire Non Phixion (Ill Bill, Sabac Red, Goretex, ecc…) e dintorni?
DSA: …degli input c’erano, abbiamo sempre avuto dei trip condivisi…
L: la passione per il cinema? Il filone tipo Mario Bava?
DSA: …sicuramente il cinema, e non solo Mario Bava…
Quella è una cosa che è venuta da sè ma non per tutti…avevamo delle cose nei testi un po più particolari già nelle nostre robe primordiali…poi pian pianino, parlando tra noi, ci siamo infottati ognuno con cose diverse ma abbastanza compatibili e comunque anche l’odio un po verso tutti e tutto, dato da Savona e dalla visione anche se vuoi…”ligure”, anche se mi sta sul cazzo dirlo, ci ha fatto fare quello che facciamo…nel senso che non abbiamo mai legato troppo con la “scena”…cioè non ci siamo mai interessati, per quanto poi l’abbiamo seguita…in generale abbiamo sempre guardato la “scena” italiana…
L: avete detto che non c’era “scena” a Savona quando stavate iniziando?
DSA: …quando abbiamo iniziato, da ragazzini piccolissimi, c’erano dei writers, c’era chi andava in skate…noi all’inizio eravamo tutti writers…e ci conosciamo da una vita…
Io (MacMyc), ho iniziato come breaker, a Albenga…
C’era un periodo che facevamo treni su treni…
L: “bombing” pesante?
DSA: Un centinaio di treni a testa ce li siamo fatti…
L: ve la cavavate bene col writing?
DSA: …No, eravamo dei cani, dei vandali del cazzo…
Però andavamo lì, facevamo un argento…roba grezza…
Diciamo che non eravamo portati, per fortuna che ci hanno arrestati e così…abbiamo finito la nostra carriera…
L: chi di voi hanno imbragato?
DSA: due di noi a Praga, in galera quattro giorni, gli altri a Savona…un’esperienza che consiglio a tutti, farsi arrestare in Repubblica Ceca…lì sono ospitali…
E comunque a forza di metterci sul giornale per writing e vandalismo ce l’hanno fatta a farci smettere…
si spegne il primo registratore…una legéra si tuffa nella bolgia per ottenerne un secondo…dopo un pò ritorna…
L: ho recuperato questo…che è mezzo scarico…
DSA: vabbè dai, facciamoci una chiacchierata…
L: ehh..però la volevamo sbobinare per metterla sulla fanza…
DSA: guarda…c’è sempre un problema tecnico…
Ma la fanza è in bianco e nero?
L: ovviamente…
DSA: allora rispetto estremo…
Siamo condannati al problema tecnico…
L: scusate ci siam persi, si parlava di anni ‘90?
DSA: no, si diceva, non c’era “scena”…noi facevamo le cose perché era quello che passava…magari era anche la moda del momento…come questo momento qua…però, forse era diverso…non so…
No, ERA diverso…
L: secondo voi il momento di adesso è peggio?
DSA: questo è il momento peggiore dell’hip hop.
Non il peggiore. è un DRAMMA.
Sai cos’è? Quando c’è stata l’ondata hip hop negli anni ‘90 c’era l’incoscienza di chi lo iniziava a seguire, cioè: mi ricordo che ogni cazzata che usciva era una scoperta, quindi tu, nel paesino soprattutto…il tuo amico che veniva da Milano, quello che beccavi che aveva conoscenze, che ti passava la cassettina che tu non sapevi neanche che cos’era oppure Aelle (Alleanza Latina: mitica rivista degli anni ‘90, partita come fanza poi diventata magazine da edicola: sotto alla testata “AL magazine” era scritto “hip hop nelle forme originali – musica rap, aerosol art, breaking, djing”_n.d.l.) nel ‘96, quando era ancora una rivista decente, sfogliavi, leggevi le cose, anche la puttanata, sfogliavi, leggevi le cose, ti interessavi a 360° gradi di quello che era l’hip hop…ciòè, io non ho mai ballato (breaking) se non un mese, quando iniziavo…
Sai quando sei ragazzino che provi a fare tutto, no? “Voglio fare come Kaos”!
Però ti interessava tutto e studiavi tutto quello che c’era perché eri innamorato di tutto…ora non c’è quello, prima gli artisti (se si possono chiamare artisti – gente che faceva rap) sotto major già ce n’erano, però la gente NON faceva i dischi per andare con le major, lo faceva perché c’era l’hip hop, dovevi spaccare il culo…poi suonavano nei centri sociali o anche nel posto della madonna ma c’era il fare rap…adesso la gente punta al contrario…
Ma c’era uno spirito diverso, noi eravamo ragazzini però ripensandoci era proprio diverso lo spirito: tanti di quelli che facevano sta roba qua erano degli incoscienti – come eravamo anche noi – però c’era più uno spirito di…
La gente era più critica…
C’era più competizione, adesso, fondamentalmente ci sono o i fighetti o i tamarri…
L: competizione? cosa ne pensate della competizione?
DSA: è giusta. giustissima.
è una delle cose più sane che c’è.
Non è che siamo tutti amici. Fino a un certo punto. La competizione è giusta.
Ci chiamiamo Commando per un certo motivo.
La competizione a viso aperto. Non è che mi nascondo per preparare la roba per romperti il culo.
Per dire, noi se ci conosciamo…abbiamo girato in un bel pò di posti, con tutta la gente con cui abbiamo avuto a che fare, soprattutto del giro punkHC, tutti quegli ambienti lì, siamo sempre finiti a berci delle birre e dire puttanate no? Forse non suonando lo stesso genere c’è sempre stata una faccenda: “noi facciamo il nostro, voi fate il vostro” però come persone ci troviamo bene, beviamo delle birre…facciamo nottata…
L: tutt’altro che competizione quindi…
DSA: ma perché non è gente dello stesso campo…
Il problema è che, anche nello stesso campo, non è che all’inizio avessimo particolari preconcetti rispetto a tutta la gente, assolutamente…con l’andare del tempo è venuta da sè perché nessuno – veramente pochi – si fermerebbero con te a bersi delle birre a meno che non abbiano bisogno di qualcosa da te. Cioè questo è il problema. Con la gente che fa altri generi veramente possiamo dire che abbiamo degli amici in giro per l’Italia…abbiamo fatto delle vacanze, siamo andati in tour quest’estate, quattro date, eravamo con gente che non c’entra assolutamente niente con il rap…eravamo amici dopo tre serate…con il rap è successo molto che abbiamo capito col tempo che…la gente vuole da te qualcosa e se tu non gli dai un cazzo…è una falsità…
Noi abbiamo dei preconcetti nei confronti dei rappers e del rap italiano perché ci siamo ritrovati a…ti faccio un esempio: abbiamo fatto il CD “Requiem”, non volevamo la copertina col cappellino girato all’indietro no? Ci siamo fatti fare questa copertina da un tipo lì a Savona che ha fatto una roba che effettivamente è strana, non è la copertina di tutti i giorni…però belin, ai tempi c’era Vibrarecords e abbiamo detto “minchia, mandiamolo lì…”
Noi ci puntavamo a quelle cose lì no?
Ci puntavamo perché era la VIA…l’unico mezzo…”seguiamo la via”…minchia gli abbiamo dato il CD, siamo andati di persona da lui, dagli ATPC…guardavano la copertina e “ahh noi non teniamo CD metal…”, o brutto mongolo ma vaffanculo!
E “Requiem” è l’unico disco nostro, dei tre che abbiamo fatto, che porta ancora dentro delle tematiche rap: c’è la parola “flow” ad esempio…
Da lì in poi abbiamo detto: “andate affanculo noi facciamo i cazzi nostri!” è normale no? se ti trovi delle porte chiuse davanti dici “va bene…”
L: …e la competizione?
DSA: la competizione…noi non è che combattiamo con la scena rap, cerchiamo di portare il nostro marcio, non in senso qualitativo, ma le nostre tematiche, gli argomenti che scegliamo di trattare…anche studiandoci delle tematiche che vadano un pò oltre ai cliché, semplicemente per dire “ok, tutti ora stanno facendo – e non è da un anno, ma da un tot di anni che la pensiamo così – tutti fanno rap per andare a finire a farsi il grano ed essere chiamati artisti? benissimo, a noi non ce ne fotte un cazzo…ciòè…giriamo per…
Non è neanche una decisione, noi ci troviamo automaticamente dalla parte opposta di dove si ritrova la gente…
E quindi c’è competizione per il semplice fatto che se ci troviamo in una serata dove ci sono gruppi rap, a noi l’unica cosa che ci fotte fondamentalmente è salire e spaccargli tutto…
Anche perché quando guardi comunque la “scena”, molti altri gruppi o cose che fanno o dicono…ti sembra un delirio…
Poi ti devo fare questa premessa: non è il fatto di dire “io ti spacco il culo” …e poi se c’è uno che mi sta simpatico non bevo una birra con lui non dico delle puttanate fino alle quattro del mattino…il discorso è che umanamente ci siamo comportati mille volte molto meglio di gente che fa la buona sul disco ed è una faccia di merda nella vita reale…
Chi fa il buono sul disco è per forza un coglione…si, si, se tu fai il buono a tutti i costi sei come il cattivo a tutti i costi, non lo sei…
Ci sono un sacco di buonisti che sono dei pezzi di merda…
E i “cattivoni” viceversa…
E molta gente ci ha etichettato come “cattivoni” paragonandoci ai TruceBoys, oppure dicendo che copiavamo Necro (sempre famiglia Non Phixion/La Coka Nostra_n.d.L.) e quella roba lì…in realtà chi ha detto quello – anche se c’è stato un periodo in cui probabilmente eravamo su quell’ondata lì – non ha ascoltato mai i dischi perché in tutti e tre i lavori che abbiamo fatto e compreso il suo (il disco “13” di MacMyc_n.d.L.) a parte, c’è sempre stato un filo conduttore, ma le tematiche dentro, per chi le ha ascoltate – perché se uno sente così tanto per sentire non si è reso conto – se cerchi, non so, Satana, è ne “Il culto è vivo”, che poi non parla neanche per forza di satanismo…non è che siamo un gruppo black metal…magari abbiamo trattato dell’occulto perché ci piace, abbiamo trattato degli alieni, lo spazio, le robe…però non abbiamo mai seguito un filone standard, non abbiamo mai fatto i “cattivoni”…abbiamo fatto tre video e il più tamarro è “bastardi” perché è una roba di ballotta…però la gente non ha tanto capito quello a cui vogliamo arrivare noi, che fondamentalmente è portare un po di roba fatta “marcia” contro quelli – soprattutto in questo momento – che devono firmare il contrattino e sentirsi degli artisti quando poi non mi sembra che musicalmente producano qualcosa di veramente importante…cioè il contratto ci sta nel momento in cui tu vuoi farlo nella vita ma…
Secondo me il contratto NON ci sta, devi proprio scindere…
Non sto parlando per noi ma se tu sei uno che fa musica, vuoi fare il mainstream della madonna è sempre esistito un contratto, ma adesso lo danno agli ultimi schifosi che arrivano, cioè, gente che se non suonasse sarebbe meglio a mio parere…
L: …hai parlato del distaccamento dal rap “canonico”, si sentono diverse persone associarvi ai TruceKlan, io ho provato a difendervi…
DSA: quindi la vedi come un’offesa pure tu…
L: …da un certo lato si…alla fine i TruceKlan li ascolto però bisogna filtrare quello che dicono…perciò voi comunque vi distaccate…non dico che li chiamereste nemici però…
DSA: noi non siamo nemici di questa gente… anche sotto i video di YouTube, noi mettiamo una canzone e sotto iniziano (noi non ci esprimiamo, non stiamo lì ad alimentare perché non serve a un cazzo, tanto se si vogliono scannare…): “è meglio Noyz Narcos/ no sono meglio i DSA” ecc…ma noi non stiamo facendo una lotta contro Noyz Narcos…
L: …ancora sulla competizione: nel rap: “io sono contro di te, ti sottometto ed emergo”…quando si parla di competizione in questo ambito viene subito in mente questo luogo comune…e non parlo di voi contro un chissachì ma della “modalità” generale del competere…
DSA: no, la faccenda è questa: a me piace una cosa, penso che un’altra sia sbagliata. Tu fai quella cosa che ritengo sbagliata, io no…automaticamente mi salvo, a mio giudizio personale. Cioè tu fai il CD perché il tuo obiettivo è andare sotto la major, che per me è una stronzata colossale…dal momento in cui io non lo faccio la competizione è finita, io e te non abbiamo più niente da spartirci…
Ti levi dalla competizione non tanto perché non la vuoi, quanto perché non c’è competizione se non hai un nemico, ma gente di cui non ti frega un cazzo…fai le tue cose e basta…
Forse la competizione ci sarebbe di più se ci fosse qualcuno che ha i tuoi stessi obiettivi e allora dici “minchia, lui è stato più bravo di me o io sono stato più bravo di lui” ma dal momento in cui io e te abbiamo obiettivi diversi, in cosa dobbiamo competere?
E comunque il nemico reale non è davvero l’altro rapper…
Non è competizione in senso di arrivismo…per noi è più un dire “cerchiamo di fare un disco che spacca il culo” con dei contenuti più o meno valutabili…poi ognuno si fa le idee che vuole, noi ce la mettiamo tutta per fare una cosa che non sia lo spiegare qualcosa a qualcuno, niente morale tipo “noi diciamo la verità e voi non capite un cazzo”, noi parliamo di quello che ci passa per la testa, siamo molto autocritici…cestiniamo roba perché se non arriviamo a quello che vogliamo non facciamo uscire un cazzo…ci abbiamo messo tre anni a fare un disco per quel motivo lì…la nostra competizione è “noi vogliamo fare qualcosa che – per noi – spacca e possa essere qualcosa rispetto a tutta la merda che esce…è CONTRO la merda che esce…non è la competizione contro qualcuno in particolare, è più verso un sistema, se vuoi…e comunque noi siamo in questa roba da prima del 2000, tanta gente che viene a parlare di noi – o quando sentiamo parlare di altri – spesso è da parte di ragazzi che ascoltano questa roba da quattro anni…si è persa un sacco di altre cose…magari per questioni anagrafiche e non gliene voglio fare una colpa, questa è la situazione per tanti ragazzini e anche per tanta gente adulta, che mi stupisce ancora di più perché magari ha vissuto i tempi precedenti e dovrebbe aver capito quali sono stati gli errori per cui la cultura è andata a puttane…perché è ciclica: ogni dieci anni (e l’hip hop ha già avuto fortuna in questo, altri generi sono morti e mai più ritornati…), ogni tot qualcuno si sveglia, arriva con le puttanate e l’opinione pubblica sembra che li accetti quasi benvolentieri, e la gente si gasa e dice, come adesso, senti le interviste di tutta la “scena” italiana e dicono: “minchia, stiamo vivendo un periodo fighissimo”…ma aspetta un attimo…se tu hai i tredicenni che ti ascoltano vuol dire che quella gente ascolta il rap da un anno e mezzo/due…come fa quella gente lì a capire se tu sei veramente buono per la faccenda?
Sono i cosiddetti “artisti” che fanno la roba studiata per quel pubblico lì…
Se la gente avesse la nostra età, o 35 anni, e tutto il movimento fosse seguito da gente così e va veramente di brutto una cosa io potrei dire “allora ho sbagliato tutto”, non lo direi perché son troppo autoconvinto, però potrei dire “minchia, tantissima gente, dai tredicenni ai 35enni, ascoltano una roba che va ora nell’hip hop, forse il mio modo di vedere l’hip hop, o il rap – parliamo di rap – non è quello corretto per tutti…”
Però parliamo anche di hip hop, senza fare gli Afrika Bambataa della situazione, belin, noi l’hip hop, tra virgolette, lo abbiamo vissuto, il writing, non siamo breakers ma comunque…la breakdance, il rap, il deejayng, i beatz, le jam…c’erano le jam dal pomeriggio…capito? Adesso esiste: il concerto con la prevendita, l’artista, i videoclip, le foto, il contratto…è tutto un video, un click, cioè minchia…è un’azienda…
Non ci riconosciamo più in ‘sta cosa, capito?
Il freestyle è la “battle”, una volta era il freestyle a cazzeggio…e poi i graffiti, i treni, le tags…
Graffiti = mostre, le tele…il tipo non esce di casa di nascosto per non farsi sgamare dai suoi a andare a fare il vandalo, no…minchia, si veste con la roba da skater e va a fare…
L: …quello succedeva anche negli anni ‘90…magari meno però…
DSA: però era molta l’ignoranza rispetto ad ora, capito?
C’era molto il fatto della riscossa…tu facevi il writer negli anni ‘90…quando c’era la tv locale che faceva il servizio, a Bologna per dirti, e il writer veniva ripreso di spalle che dipingeva, c’era un’altra cosa: era far conoscere quella roba lì…negli anni ‘90 c’era molto la cosa di “espandere” la faccenda, quindi tutte le cose che uscivano, non essendoci internet, erano un tassello in più per quelli che erano distanti e non sapevano le cose…
Ma guarda che era una pretesa quella di espandere la faccenda, come lo è adesso…
Si, però era diverso, perché io da tante cazzate che ho visto in tv – con gli anni ho capito che erano delle stronzate – ma all’epoca mi avevano dato quel tassello in più…adesso chi ascolta (rap) va su internet, digita “rap” e ti viene fuori tutto quello che c’è da sapere…volendo ti fai la cultura rap in tre mesi…
Si, vabbè…se vai su Wikipedia ti fai qualsiasi cultura in un giorno…
…Noi siamo arrivati da una roba diversa, e tra l’altro c’era una cosa importantissima che non c’è più…il fatto che…una volta era brutto perché fin quando eri un ragazzino non facevi un cazzo, non venivi spinto da nessuno…
Ma eri tu stesso ragazzino che dicevi: “non vado dai grandi a fare il figo”…
C’era una questione di rispetto diversa…
Oppure prima di fare un demo e di buttarlo fuori avevi paura di fare una figura di merda…cioè prima di fare come succede adesso col video su YouTube ti ponevi il problema: adesso la gente fa la roba in dieci minuti…ma li hai visti?
L: …dai DSA Commando non mi sarei mai aspettato di sentire nè la parola “competizione”, nè la parola “rispetto”, mi fa stranissimo…ma mi piace, questi sono i cliché hip hop (forse dell’hip hop di altri tempi) per eccellenza…e non sto dicendo che siete un cliché…ma mi fa pensare il fatto che ritornino queste concetti…
DSA: sono cose che, secondo me, non solo nell’hip hop, ma nella vita in generale sono basilari almeno…avere rispetto per le persone più grandi di te…
“Non c’è più il rispetto di una volta”…
L: ah ah ah…”quando c’era LUI”…
DSA: “Quando c’era lui si tenevano le porte aperte…aloa sci che l’ea belu…”
…ghigne diffuse…
DSA: no, il discorso è che se uno fa una cosa, e magari c’è un gruppo che lo fa da dieci anni più di te…tu naturalmente non fai lo spaccone con delle persone così capito?
L: …d’accordo, ma anche quelli che fanno le robe da dieci anni e ti rompono il cazzo a te che inizi…
DSA: esatto! anche l’inverso è sbagliato!
Sai qual’è il fatto? Alla fine la cosa fondamentale – arrivando al concreto – è che se io mi faccio i cazzi miei tu fatti i cazzi tuoi, io non ti vengo a rompere il cazzo…se tu fai una cosa che mi fa schifo io non mi piglio manco la briga di venirtelo a dire…me ne sbatto la minchia…se tu fai una figata magari ti vengo a dire “oh grande!”…e tu fai la stessa cosa con me…a parte che il tuo parere può interessarmi come no e viceversa…
Comunque riguardo alla scena rap…troppo arrivismo, poca voglia di fare delle canzoni che spaccano il culo…cioè si dimentica che quello che devi fare è la canzone che spacca il culo, poi quello che c’è di contorno…e ti parlo di chi è fissato di farsi le foto, chi ogni tre parole c’ha in bocca i fan o il contratto o i soldi…sono tutte un contorno…cioè il fatto che qui di gente che fa canzoni che spaccano il culo non ce n’è…io non ascolto più il rap italiano perché non c’è una canzone che mi prende bene…in America c’hanno 3000 click e ci sono pezzi che rompono il culo…
L: …secondo me c’è anche diversa gente italiana che rompe però non ti arriva…c’è troppa merda per non esserci della roba buona a livello underground…ma non ti arriva…fa comodo vedere dei bambocci firmati che si inveiscono…rimane un settore per teen ager: questa roba non si eleverà mai di questo passo…qual’è il messaggio che mi stai portando?
DSA: …non c’è messaggio…
L: …si parlava di major…avete sentito la roba francese? (a chi interessa: andatevi a cercare il libro “Rapropos” di Luca Grincinella – Edizioni Agenzia X_www.agenziax.it_n.d.L. ) avete sentito cosa fanno anche con le major? …e c’è un botto di roba underground che fa spavento sia sul piano testuale che musicale che tecnico…d’accordo la Francia è un’altra roba, un’altra cultura…però sono riusciti ad arrivare a un livello dove c’è, si, la merda ma anche un sacco di gente che rompe il culo! hanno il loro mercato, funziona, e va…
DSA: …si però la roba francese funziona perché è una società diversa rispetto all’Italia…una cosa multiculturale, multirazziale…molto differente rispetto a qui…
Qui tieni conto che dopo due pezzi un pò visibili, il terzo punti a fare il tormentone… La maggior parte fa così…con dei ritornelli aberranti…
Gente che avrebbe cose da dire, tipo gli immigrati…qua non c’è la generazione di immigrati cresciuti in Italia come può essere in Francia, e quindi magari un sacco di cose interessanti non vengono…
Sai, arriviamo anche da un epoca di vent’anni di governo Berlusconi…non è che voglio tirare in mezzo Berlusconi perché l’ha tirato in mezzo chiunque…”mi piove in casa, Berlusconi”, no, però è stata boh…a volte ne discutiamo anche tra di noi…
è cambiata la mentalità delle persone…
…HANNO cambiato la mentalità delle persone…adesso il ragazzino è diverso da quando lo eravamo noi…sono stronzate, non è che voglio fare l’anziano però il ragazzino a otto anni ha l’IPhone, bestemmia come un turco – come me del resto…
C’è anche un metodo di socializzazione diverso…
…Mi vedo il ragazzino che bestemmia, ha l’IPhone…a dieci anni scopano, a quattordici anni fanno il video dove parlano dei vecchi tempi…non so se le vedete ‘ste cose su YouTube…ma come cazzo stai? Ai miei tempi prendevamo degli schiaffoni! A me all’alberghiero mi appendevano nel cesso se facevo il mongolo, giustamente, dico! …e io ero amico di quelli più grandi………c’è un IGNORANZA porcoddio…
…e comunque il fatto è farsi i problemi: quando fai ‘sta roba devi pensare che stai facendo pezzi di musica, non in senso strumentale, ma canzoni, e devi fare delle canzoni che sono fighe…i ragazzini che fanno rap da un anno, per quanto, sembra incredibile, nascano già col dono di saper registrare, hanno gli studi che gli mixano la roba…perché noi abbiamo fatto robe con il “canta tu” e prima che imparassimo a registrare tanto così – e io non son capace ancora adesso – ci abbiamo messo degli anni, come tutti…perché ti scoprivi le cose…adesso prendi il primo scemo e veramente ti parla come se ci fosse da una cifra…mentre una volta – col fatto che andavi coi demo in giro – non c’erano YouTube e altre mille puttanate: se una cosa faceva schifo non andavi da nessuna parte, potevi metterti ovunque e al massimo avevi tre amici che ti seguivano. Adesso fa casino il tormentone “oh minchia, guarda un pò sti ragazzini che c’hanno dodici anni e fanno già rap professionale come i trentenni”…e noi magari ci sbattiamo tre anni a fare un pezzo, poi arriva, non è che non arrivi…però, tra virgolette, abbiamo capito che il sistema è mongolo…cioè paga il deficiente, il tormentone cazzone, il bambino prodigio in stile Gerry Scotti, che fa rap, che già ti parla di cocaina a undici anni, finito…e molti invece, quelli che mi stanno ancora più sul cazzo son quelli che partono con i luoghi comuni “allora, belin, viene il terremoto, facciamo il pezzo sul terremoto…” si, dopo un anno sei su mtv a parlare di puttane…ma allora tu sei un figlio di puttana che sfrutti…
Sei peggio degli altri…
…tu sali sulla carovana dei luoghi comuni di cui piace discutere a tutti e che fanno piangere anche mia madre, appena ti fai il tuo pubblico di merda dici “si, ragazzi scusate ma non so se avete notato che io ho fatto un cambiamento eh? cioè io son nato con il reggae però poi, ho capito che devo far le cose in un certo modo…” e questo ormai è per tutti…
Ma come fai a sentirti parte di una scena dove senti ‘sti mongoli…io arrivo a casa di notte per cercare di dormire, accendo la tv e mi becco i video rap italiani: “oh…ti vuoi fare la foto con me? la facciamo così?”…
Si, “Tu non sai quanto è figo essere me”…
Fanno la canzone: “ma io adesso non so se tu vieni da me perché ti piaccio veramente o solamente perché sono su mtv”…è il loro problema capito? Ma come facciamo noi a sentirci parte di una cosa dove la maggior parte delle robe è così?
Con questi governi che ci sono stati e questa televisione e la propaganda che ne deriva…ci sono dei valori che sono diversi…noi non è che avessimo dei valori, non è che eravamo quelli educati però minchia, adesso c’è: arrivare, scopare, apparire, “io sono meglio di te”, i tamarri sempre incazzati, “vengo da te e ti rompo il culo”, non si approfondisce niente…
Nei testi delle canzoni non c’è un cazzo e poi il bello è che metà della gente che cinque anni fa era nei centri sociali a cantare “fanculo Berlusconi”, che è successo dappertutto, appena gli hanno proposto il passaggio in tv, l’intervista a “Lucignolo”, per dire la prima cazzata che ti viene in mente marchiata Mediaset o altre tv…cioè “Deejay TV” è una mafia tanto quanto Mediaset, non è che cambia qualcosa…gli dici “ma scusa tu non eri contro certa roba e sei finito li dentro? No, devi capire che sei tu vai lì riesci a portare il tuo concetto di vero a più gente”…Si coglione, tu stai spingendo il concetto di vero a più gente che già sta seguendo una cosa che di te non dovrebbe fregargliene un cazzo…
…e la cosa peggiore è che non se ne rende conto nessuno, o pochissimi…
è meglio il “ghetto” che il “finto arrivare a tutti” perché qui, ragà, se si fa rap…
il rap non è per tutti…
Comunque per colpa di queste cose qua io lavoro in un magazzino da quattro anni e non mi sono mai permesso di dire che suono in un gruppo rap…se dovessi dire in magazzino che suono in un gruppo rap è finita per me, mi insultano tutto il giorno…quelli lì sanno che ogni tanto chiedo un sabato libero perché c’ho i cazzi miei con la fidanzata…guai, per me sarebbe finita…mi prenderebbero per il culo per tutta la vita, non riuscirei più a vivere…perché un pò mi vergogno…
L: …basta ragazzi…stiamo parlando solo di rap…
DSA: …alla fine l’intervista dei DSA Commando è l’intervista sull’opinione sul rap italiano…
L: …ce ne vorrebbe di gente che parla di queste robe…
DSA: …no alla fine io ti dico…non abbiamo mai fatto dei grandi outing sul fatto di dire “minchia come la pensiamo” perché non abbiamo voglia di esporci, metterci lì e criticare la gente nome per nome…non ne guadagneremo niente e non ci frega manco un cazzo…
Penso che la gente abbia capito poco che a noi, comunque, del rap, per quanto cerchiamo di tenerci abbastanza fuori, ce n’è fregato negli anni, e non poco…sicuramente abbiamo deciso di dire “ok, la cultura sta andando a puttane, almeno noi, come gruppo, noi da soli – infatti featuring, robe, ce n’è veramente 0,1 – facciamo le cose, capiamoci tra noi cinque e cerchiamo di portare qualcosa di buono per quanto riguarda quelli che sono i nostri canoni, se non fa nessuno quello che piace a noi, cerchiamo di farcelo da noi”, capito?
Tra l’altro è il punto base anche nostro…se facciamo una canzone la facciamo con l’intento che piaccia a NOI, e non con l’ottica di “dire quelle cose lì perché almeno la gente fa ooohhh”…facciamo della roba che piace a noi, poi se piace a te bene, sennò chi se ne fotte…
Io voglio sentire un CD con delle basi fatte in un certo modo e non c’è…me lo faccio io…anche perché, parlandoci proprio chiaramente, se noi volessimo fare il botto non è che ci vuole tanto…prendo, metto due beats un pò dubstep…loro scrivono qualcosa che la gente vuole sentirsi dire…
…Diciamo quattro minchiate sulle canne e i poliziotti…
L: …non vi piace la dubstep?
DSA: …a noi non piace la paraculata…perché ci sono quelli che la dubstep la conoscono da un tot di anni…
…LeleProx o il Perla che mi han detto “io la dubstep la andavo a ballare” però ‘sta cosa di rappare sulla dubstep è una moda spicciola…se l’anno prossimo va di moda il rock’n’roll fanno tutti il rap sul rock’n’roll…
Non è che un metallaro se va di moda la musica da discoteca fa metal con la musica da discoteca, rimane sempre su quella linea…
si spegne il secondo registratore, la discussione va avanti sulle varie musiche che entrano nel trend del momento, poi vira al “2001 anno spartiacque” che ha cambiato la maniera di vedere e quindi di scrivere di molti, sui centri sociali come luoghi dove un genere come quello dei DSA Commando può ancora trovare un giusto sfogo…è tutto.
“C’è sempre un problema tecnico” e in questo caso ha determinato la fine dell’intervista.
I DSA Commando saranno presto fuori con il nuovo lavoro:
“Retox”, per info: www.dsacommando.com