Potrebbe essere una coincidenza il fatto che stanotte mi sono sognato un concerto dei CRUNCH, con un pogo selvaggio e il cantante che si rotolava in terra mentre un attimo dopo ero con il mio amico Damiano davanti al banchetto della band torinese a cercare di capire se comprarci questo, quel disco o la maglietta con sopra disegnate due mani che tenevano una maglietta bianca??? mah! Fatto sta che poco dopo..(vai a capire quanto!) dal dormiveglia sento la mia cara vecchia zietta urlarmi “GERMANOOO Il POSSTINO!!!” Con gl’occhi ancora appiccicati firmo, ritiro il pacco e lo apro:

TORINO HARDCORE + CRUNCH: un film di Andrea Spinelli

Il film documentario racconta attraverso le voci e le facce dei protagonisti di quel periodo la “scena” punk hardcore della Torino dei primissimi anni novanta, figlia diretta dell’esperienza punk anni ottanta di gruppi seminali come: Nerorgasmo, Declino, Panico, Negazione e  delle occupazioni di spazi e luoghi poi diventati storici come El Paso. La realtà della città metropolitana, ben lontana dalla Torino da bere della movida che ti offriva invece del divertimento a pagamento solo i tentacoli del disagio e  della noia mentre tutt’ intorno c’era un paesaggio fatto di fabbriche e palazzoni grigi. Cio’ che viene messo in luce è un tipo di esperienza nata principalmente dall’urgenza di suonare, di comunicare qualcosa, di prendersi la propria indipendenza attraverso l’occupazione e l’autogestione di spazi dove condividere e far coinvogliare esperienze diverse, di fare tutto e subito, senza compromessi. Suonare è il punto di partenza, senza troppi mezzi ne impostazioni accademiche, senza soldi , per il gusto di farlo, di provare a fare qualcosa di tuo, di gridare e di divertirsi, di fare casino ma anche di diffondere materiale autoprodotto, dai dischi alle fanzine cartacee, diffondere idee, alimentare un processo che rema contro l’omologazione dettata dall’alto e che si esprime in maniera differente. Partendo dai luoghi di aggregazione i protagonisti dei gruppi di quel periodo (Crunch, Arturo, Bellicosi, COV, Rotten Brain, Frammenti, Macello Comunale, Fichissimi, Mucopus..) nelle loro interviste ci spiegano come quel fermento avesse una carica positiva intrinseca, uno spirito libero che univa le persone e che creava una condivisione di esperienze che ando’ a delineare un vero e proprio “stile” musicale di hardcore. In un periodo storico dove non esisteva ancora internet e i cellulari, si riuscivano comunque ad organizzare concerti e tour europei e si registravano demo e dischi (soprattutto grazie allo studio Acqualuce che firmo’ delle vere e proprie pietre miliari del punk italiano).

L’imperativo era andare al nocciolo della questione, spaccare i culi, poca moda ma tanta sostanza, fare le cose perché se ne sente davvero il bisogno, farle magari alla cazzo di cane, ma farle. El Paso era il punto di riferimento, la fucina musicale, “non c’erano generi e sottogeneri, modalità, veterovegani e tutte le minchiate varie..era una roba un po’ più spartana, erano tutti buttati in mezzo a quella scena, c’era quella scena e benvenuti signori!”

Consigliatissimo ai giovani punk e anche a quelli piu’ “vecchi”!!!

All’interno oltre al DVD (55 min) trovate la demo, gli album “Doping” e “Bubba Bubba Bubba!” dei CRUNCH e “Mucopus” dei MUCOPUS

12 euro – per averlo potete scrivere qui: crunchtorino@gmail.com